Nei giorni scorsi, ho letto con interesse un articolone di Marie Haynes veramente interessante https://www.mariehaynes.com/google-ai-systems/ , chiedendo ovviamente il suo permesso l’abbiamo tradotto per renderlo fruibile anche in Italiano.
Marie Haynes è fondatrice e CEO di Marie Haynes Consulting (MHC). È una personalità di spicco della SEO con oltre 14 anni di esperienza nel settore. È nota per la sua esperienza sugli algoritmi di ricerca, la conoscenza di E-A-T, penalizzazioni e aggiornamenti dell’algoritmo di Google.
L’intelligenza artificiale (AI) sta rivoluzionando il modo in cui cerchiamo e troviamo informazioni online. Google, pioniere in questo campo, sta costantemente testando e integrando tecnologie AI per migliorare i suoi risultati di ricerca. Dal Search Generative Experience (SGE) che fornisce risposte generate dall’AI, all’integrazione della tecnologia di chat AI di Google Bard su vari prodotti Google, l’AI sta ridefinendo le nostre esperienze di ricerca.
Ma cosa significa tutto questo per la visibilità del vostro sito su Google? Se avete notato una diminuzione inspiegabile del traffico di ricerca organica, c’è una buona probabilità che il Helpful Content system di Google guidato dall’AI stia influenzando il vostro posizionamento. Questo sistema utilizza l’apprendimento automatico per prevedere se un contenuto è il più utile per l’utente che ha fatto la ricerca. Se il contenuto non è all’altezza, il vostro sito potrebbe essere classificato come ‘contenuto non utile’.
In questo articolo, approfondirò come l’AI ha già cambiato radicalmente il sistema di classificazione di Google e cosa è possibile fare per assicurarsi che il proprio sito web non venga lasciato indietro.
Condividerò anche delle informazioni su alcuni siti che sospetto stiano risentendo degli effetti di una classificazione come “contenuti non utili” e spiegherò perché potrebbe essere questo il caso.
Condividerò con voi ciò che ho imparato su come funziona il Helpful Content system (sistema dei contenuti utili)
Ho sempre sostenuto che la chiave per posizionarsi è attenersi ai concetti di qualità presenti nelle Linee Guida per i Quality Rater. Fino a poco tempo fa, è stato difficile spiegare il motivo, se non dicendo che Google ci ha detto che sviluppa algoritmi per valutare la qualità di una pagina, quindi ha senso allinearsi alle loro raccomandazioni sulla qualità.
Ci dicono che lo fanno ponendosi domande come: “Questo articolo contiene un’analisi approfondita o informazioni interessanti che vanno oltre l’ovvio?” o “La pagina fornisce un valore sostanziale rispetto alle altre pagine nei risultati di ricerca?”
L’obiettivo di Google è presentare all’utente pagine che probabilmente saranno utili e soddisferanno l’esigenza che lo ha spinto a effettuare la ricerca. Per fare ciò, utilizza un complesso sistema di modelli di apprendimento automatico che generano segnali che Google può utilizzare nei suoi algoritmi di classificazione.
Credo che, per quanto riguarda la classificazione, nulla sia più importante di allinearsi ai criteri di qualità di Google che sono stati stabiliti nella documentazione sulla creazione di contenuti utili, essenzialmente un riassunto delle linee guida per i Quality Rater.
Ho cercato di riassumere i miei pensieri, che spiegherò più in dettaglio, in un diagramma.
L’evoluzione degli algoritmi di Google e il ruolo dell’AI
Diventare un motore di risposta guidato dall’AI è sempre stato l’obiettivo di Google. La missione di Google è rendere accessibili e utili le informazioni di tutto il mondo. Nel 2000, il co-fondatore di Google, Larry Page, ha detto:
“L’intelligenza artificiale sarebbe la versione definitiva di Google. Avremmo il motore di ricerca definitivo che capirebbe tutte le informazioni presenti sul web. Capirebbe esattamente ciò che desideri e ti darebbe la risposta giusta. Questa è ovviamente l’intelligenza artificiale”.
Nel 2013, il responsabile della ricerca di Google, Amit Singhal, ha affermato che “i computer sapranno ciò che le persone vogliono e gli utenti non dovranno digitare le loro query in una piccola casella su una pagina bianca”. Ha detto: “Il destino della ricerca è diventare il computer di ‘Star Trek’, ed è quello che stiamo costruendo”.
Sono affascinata da questa mappa di calore creata dal dr. Peter J. Meyers di Moz. Più una barra è “calda”, o vicina al rosso, maggiore è stata la turbolenza nei risultati di ricerca di Google in quel periodo. Sembra corretto affermare che Google ha iniziato a utilizzare l’AI nei propri algoritmi alla fine del 2016. Riuscite a individuare quale evento significativo è accaduto in quel periodo?
La posizione numero 3 sulla mappa di calore del dr. Pete rappresenta l’aggiornamento Penguin 4.0 di Google del 2016, quello in cui Google ci ha detto che poteva ignorare i link non naturali invece di sopprimere algoritmincamente i siti che li avevano creati.
È anche interessante notare che il lancio originale di Penguin è avvenuto solo un paio di settimane prima del lancio del knowledge graph da parte di Google. Il knowledge graph è importante per l’AI. L’annuncio di Google su Bard ci dice che Bard combina la potenza, l’intelligenza e la creatività dei suoi modelli di linguaggio con “l’ampiezza delle conoscenze del mondo”. Probabilmente si riferisce al knowledge graph.
Più Google utilizza sistemi di intelligenza artificiale, più diventa importante per noi allinearci con i contenuti che questi sistemi sono progettati per premiare.
Come i sistemi di classificazione di Google utilizzano l’AI per generare “segnali”
Diversi sistemi di classificazione di Google utilizzano l’apprendimento automatico, una branca dell’AI, per generare segnali. Questi segnali svolgono un ruolo cruciale nel determinare la classificazione dei siti da parte di Google nei suoi risultati di ricerca.
Useremo spesso il termine “segnale”. Un segnale è un elemento di informazione che gli algoritmi di Google possono utilizzare quando decidono quale contenuto posizionare.
Ecco cosa afferma Google sull’utilizzo dei segnali come indizi o caratteristiche di una pagina che potrebbero corrispondere a ciò che un essere umano considererebbe di alta qualità:
“I motori di ricerca comprendono ampiamente la qualità dei contenuti attraverso quelli che vengono comunemente chiamati “segnali”. Puoi pensare a questi come indizi sulle caratteristiche di una pagina che si allineano con ciò che le persone potrebbero intendere come di alta qualità o affidabile. Ad esempio, il numero di pagine di qualità che si collegano a una determinata pagina è un segnale che una pagina può essere una fonte attendibile di informazioni su un argomento.”
Un esempio di segnale è il numero di link di qualità che puntano a una determinata pagina. Questo è solo uno dei molti tipi di segnali che Google può utilizzare nel suo processo di classificazione.
Uno dei sistemi principali che genera tali segnali è il ‘Sistema dei Contenuti Utili’ di Google.
Il ruolo dell’ Helpful Content System nella generazione dei segnali
Il Helpful Content system utilizza l’AI per generare un segnale che Google può utilizzare per identificare i contenuti che hanno “poco valore, basso valore aggiunto o non sono particolarmente utili alle persone”. Questo segnale viene preso in considerazione insieme a molti altri nel processo di classificazione di Google.
Se il vostro traffico è diminuito, potrebbe essere a causa del Helpful Content system che valuta una grande parte dei vostri contenuti come un risultato generalmente non utile per soddisfare la necessità primaria dell’utente. Questo processo di valutazione viene eseguito in modo continuo e influisce sul posizionamento del vostro sito nel corso dei mesi, il che significa che i cambiamenti possono verificarsi in qualsiasi momento, non solo in concomitanza con gli aggiornamenti del Helpful Content system.
Questo classificatore sta essenzialmente dicendo: “In generale, i contenuti di questo sito non sono l’opzione più utile per chi sta facendo la ricerca rispetto alle altre opzioni”. La presenza di una grande quantità di contenuti non utili sul vostro sito, come indicato da questo classificatore, potrebbe essere un ostacolo significativo che gli impedisce di raggiungere il suo pieno potenziale di posizionamento.
Come funziona Helpful Content system
Lo scopo di questo sistema è premiare i contenuti con cui i visitatori ritengono di aver avuto un’esperienza soddisfacente, mentre i contenuti che non soddisfano le aspettative di un visitatore non avranno un buon rendimento.
Il sistema genera un indicatore a livello di sito che prendiamo in considerazione tra molti altri da utilizzare nella Ricerca Google (incluso Discover). Il sistema identifica automaticamente i contenuti che sembrano essere scadenti, avere uno scarso valore aggiunto o che non sono particolarmente utili per le persone.
Tutti i contenuti (non solo quelli non utili) sui siti che hanno una quantità relativamente elevata di contenuti non utili hanno meno probabilità di avere buone prestazioni nella Ricerca, dato che si presume che siano presenti altri contenuti sul web che sia meglio mostrare. Per questo motivo, la rimozione di contenuti non utili potrebbe migliorare il ranking dei tuoi altri contenuti.
Questa procedura del classificatore è completamente automatizzata e utilizza un modello di machine learning; funziona a livello globale in tutte le lingue. Non è un’azione manuale né un’azione contro lo spam. È invece solo uno dei molti indicatori che Google valuta per classificare i contenuti.
[…]
Una domanda che alcuni potrebbero porsi è: quanto tempo deve trascorrere prima che un sito riscontri miglioramenti a seguito della rimozione di contenuti non utili? Per i siti identificati da questo sistema, l’indicatore potrebbe essere applicato per un periodo di alcuni mesi. Il nostro classificatore opera di continuo, consentendo di monitorare i siti appena lanciati e quelli esistenti. Man mano che determina l’assenza di contenuti non utili nel lungo periodo, la classificazione non viene più applicata.
Perfezioniamo periodicamente il modo in cui il classificatore rileva contenuti non utili. Quando eseguiamo questa operazione in modo significativo, lo condividiamo come un “aggiornamento dei contenuti utili” nella pagina degli aggiornamenti di ranking della Ricerca Google. Al termine dell’implementazione di questo aggiornamento e se il classificatore perfezionato rileva che i contenuti sono migliorati, la classificazione non utile del nostro precedente classificatore potrebbe non essere più applicabile.
Ogni volta che analizzo i contenuti che gli algoritmi di Google hanno iniziato a preferire, confrontandoli con i contenuti del sito che ha iniziato a incontrare difficoltà, è evidente che sono più utili nel fornire risposte all’utente e nel soddisfare le sue esigenze.
Probabilmente rispondono alla domanda dell’utente in modo più rapido, o lo indirizzano al prodotto che desidera acquistare in modo più efficiente. Potrebbero avere immagini e grafici più utili, o una tabella. Oppure, in molti casi, Google ha iniziato a mostrare un sito di un’azienda con esperienza nel mondo reale che offre un punto di vista su un argomento che gli altri siti non hanno fornito. Spesso, i contenuti che Google preferisce posizionare hanno un’idea originale e un valore che va oltre ciò che è disponibile online.
A volte è difficile dire perché una pagina ha più successo di un’altra, se non che è in qualche modo migliore per la query di ricerca utilizzata.
Ecco alcuni esempi tratti dalle recenti revisioni di siti che ho eseguito:
Come i sistemi di rilevamento dello spam contribuiscono alla generazione dei segnali
SpamBrain è un sistema di intelligenza artificiale che non solo identifica tentativi di manipolare i risultati di ricerca, ma ora genera un segnale che identifica un sito come tendente a seguire schemi predefiniti con scopi di posizionamento.
Se il vostro sito è in declino dal 14 dicembre, è possibile che l’aggiornamento sullo spam dei link di dicembre ne sia la causa. Con questo aggiornamento, SpamBrain è diventato più abile nel capire quali siti presentano segnali che indicano la partecipazione a schemi di manipolazione del posizionamento.
Ciò solleva molte domande che generano delle riflessioni, ma in pochi hanno pubblicato studi o esempi concreti. Dovreste utilizzare lo strumento disavow di Google? In alcuni casi, lo consiglierei, soprattutto se avete pubblicato link a fini SEO. Non riesco a immaginare una situazione in cui sarebbe accettabile avere un classificatore di spam sul vostro sito.
Per molti siti, forse la maggior parte di quelli colpiti da un aggiornamento sullo spam, è improbabile che il disavow aiuti. In molti casi, le perdite non significano che il sito sia stato classificato come spam, ma piuttosto che i siti su cui sono presenti i link verso il sito abbiano ricevuto questa classificazione, causando una perdita di valore dei loro link.
Tuttavia, può essere difficile determinare se le perdite di un sito sono iniziate specificamente durante l’aggiornamento sullo spam dei link o sono state causate dai cambiamenti al sistema dei contenuti utili, poiché entrambi sono avvenuti contemporaneamente.
Ad esempio, il seguente sito è stato probabilmente influenzato dall’aggiornamento sullo spam dei link del 14 dicembre. Tuttavia, le perdite tendono ad iniziare in concomitanza con l’aggiornamento dei contenuti utili del 5 dicembre. Questo è un pattern comune:
Questo sito aveva molti link che puntavano ad esso e che chiaramente erano stati creati con l’intento di manipolarne il posizionamento. In questo caso, consiglierei di impostare il disavow per questi link nel caso in cui stiano inviando a Google segnali che il sito partecipa a schemi di link. Tuttavia, immagino che questo sito difficilmente vedrà miglioramenti, in quanto il disavow non farà sì che i link neutralizzati tornino a contare nuovamente.
Alcune considerazioni generali sul disavow se si è stati potenzialmente influenzati dai sistemi di spam di Google:
Se avete costruito link a fini SEO e state riscontrando evidenti cali di posizionamento e traffico a partire dal 14 dicembre 2022, vale la pena considerare l’utilizzo dello strumento di disavow di Google per chiedere al motore di ricerca di non considerare quei link nei loro algoritmi. Potreste avere un classificatore di spam sul vostro sito. Un uso corretto dello strumento di disavow potrebbe rimuovere questa classificazione.
Se avete effettuato un po’ di link building in passato e state riscontrando un declino principalmente per le pagine che erano l’obiettivo di quei link, è possibile che non ci sia una classificazione di spam sul vostro sito. Piuttosto, è probabile che sui siti da cui avete ottenuto i link siano stati rilevati schemi ai fini di posizionamento, e quindi quei link sono stati neutralizzati. In questi casi, non raccomando l’utilizzo dello strumento di disavow.
Se non siete sicuri se fare il disavow, probabilmente è preferibile usare il vostro tempo concentrandovi sul miglioramento dei vostri contenuti agli occhi del sistema dei contenuti utili.
Come il Reviews Update premia i contenuti di alta qualità
Il Reviews Update è un sistema di apprendimento automatico dell’AI che valuta qualsiasi contenuto che fornisce una raccomandazione “esprimendo un’opinione o fornendo un’analisi”. Non solo i contenuti che recensiscono prodotti, ma qualsiasi contenuto. È un modello che “mira a premiare maggiormente le recensioni di alta qualità, ovvero i contenuti che forniscono un’analisi approfondita e una ricerca originale e sono scritti da esperti o appassionati che conoscono bene l’argomento”.
Ho visto diversi siti chiaramente colpiti durante il rollout del Reviews Update del 12 aprile che non sono tipici siti di recensioni di prodotti.
Il Reviews Update valuta i contenuti a livello di singola pagina, ma se avete una quantità significativa di contenuti valutati da questo sistema e ritenuti carenti, potete avere un segnale a livello di tutto il sito. Se siete stati significativamente colpiti da un aggiornamento riguardante le recensioni, come quello eseguito da Google il 12 aprile 2023, è possibile che gli algoritmi di apprendimento automatico di Google abbiano ritenuto che i vostri contenuti siano meno in linea con il loro modello di contenuto di recensione utile rispetto ad altri.
Le sfumature dei Core Updates di Google
I Core Update di Google mirano a premiare i contenuti affidabili e utili. Ci forniscono indicazioni su come creare contenuti utili, affidabili e orientati alle persone, fornendoci un elenco di criteri da considerare.
Ecco alcuni di questi criteri:
Domande relative a contenuti e qualità
I contenuti forniscono informazioni, risultati di relazioni, ricerche o analisi originali?
I contenuti forniscono una descrizione significativa o completa dell’argomento?
I contenuti forniscono un’analisi dettagliata o informazioni interessanti e non scontate?
Se i contenuti provengono da altre fonti, anziché limitarti a copiarli o riscriverli, offri un valore aggiunto significativo e un punto di vista originale?
[…]
Domande relative alle competenze
I contenuti presentano informazioni in un modo che consenta di ritenerle affidabili, ad esempio tramite fonti chiare, prove delle competenze di chi le fornisce, informazioni sull’autore o sul sito che le pubblica (ad esempio, tramite link a una pagina dell’autore o a una pagina informativa di un sito)?
Se una persona ricerca il sito che produce i contenuti, ne ricavererebbe l’impressione che sia affidabile o ampiamente riconosciuto come autorevole in merito all’argomento in questione?
Questi contenuti sono stati scritti da una persona esperta o appassionata che conosce oggettivamente bene l’argomento?
I contenuti presentano errori oggettivi facilmente verificabili?
[…]
Realizzare contenuti pensati per le persone
Per contenuti pensati per le persone si intendono contenuti creati principalmente per gli utenti e non per manipolare i ranking dei motori di ricerca. Come puoi valutare se stai creando contenuti pensati per le persone? Se rispondi “sì” alle domande di seguito, probabilmente stai già adottando un approccio mirato alle persone:
Hai un pubblico esistente o previsto per la tua attività o il tuo sito che troverebbe utili i contenuti se provenissero direttamente da te?
I tuoi contenuti dimostrano chiaramente l’esperienza in prima persona e una conoscenza approfondita (ad esempio, l’esperienza che deriva dall’uso effettivo di un prodotto o servizio o dalla visita di un luogo)?
Il tuo sito ha uno scopo o obiettivo principale?
Dopo aver letto i tuoi contenuti, un utente avrà la sensazione di aver imparato abbastanza su un argomento così da poter raggiungere il suo obiettivo?
Un utente che leggerà i tuoi contenuti riterrà soddisfacente la sua esperienza?
Ce ne sono anche altri. Sul serio… Vi consiglio di studiare attentamente la documentazione di Google sui contenuti utili. Questi sono i criteri con cui costruiscono i loro algoritmi per riconoscere e premiare i contenuti di qualità.
Panda: La genesi dei modelli di qualità di Google
Abbiamo visto per la prima volta una versione di questi criteri nell’annuncio dell’algoritmo Panda di Google nel 2011. In quel documento, Google afferma:
Di seguito sono riportate alcune domande utili per valutare la “qualità” di una pagina o di un articolo. Si tratta del tipo di domande che ci poniamo quando dobbiamo creare degli algoritmi per tentare di valutare la qualità dei siti. Ciò potrebbe essere considerato il frutto della codifica dei contenuti che riteniamo possano interessare ai nostri utenti.
“Questo è il tipo di domande che ci poniamo mentre scriviamo algoritmi che cercano di valutare la qualità del sito.”
Quando Panda fu lanciato per la prima volta, la comunità SEO riconobbe che i siti con contenuti chiaramente scarsi sarebbero stati probabilmente più influenzati. Ma credo che in pochi potessero prevedere che Google avrebbe potuto un giorno utilizzare l’AI per creare un modello che determini la qualità e l’utilità dei contenuti di un sito web.
“I nostri algoritmi di qualità del sito mirano ad aiutare le persone a trovare siti di ‘alta qualità’ riducendo il posizionamento dei contenuti di bassa qualità. Il recente cambiamento ‘Panda’ affronta la difficile sfida di valutare algoritmicamente la qualità dei siti web. Facciamo un passo indietro, volevamo spiegare alcune delle idee e ricerche che guidano lo sviluppo dei nostri algoritmi.
Di seguito ci sono alcune domande che si potrebbero utilizzare per valutare la ‘qualità’ di una pagina o di un articolo. Questo è il tipo di domande che ci poniamo mentre scriviamo algoritmi che cercano di valutare la qualità del sito. Pensatela come il nostro modo di codificare ciò che pensiamo che i nostri utenti desiderino.”
Naturalmente, non stiamo divulgando i segnali di posizionamento effettivamente utilizzati nei nostri algoritmi perché non vogliamo che gli utenti manipolino i risultati di ricerca. Tuttavia, se vuoi entrare nella mentalità di Google, le domande seguenti forniscono alcune indicazioni su come abbiamo affrontato la questione:
Ti fideresti delle informazioni presentate in questo articolo?
L’articolo è scritto da un esperto o appassionato che conosce bene l’argomento o è più superficiale?
Il sito ha articoli duplicati, sovrapposti o ridondanti sullo stesso argomento o su argomenti simili con leggere variazioni di parole chiave?
Ti sentiresti a tuo agio nel fornire le informazioni della tua carta di credito a questo sito?
L’articolo contiene errori di ortografia, di stile o fattuali?
Gli argomenti sono guidati dagli interessi genuini dei lettori del sito, o il sito genera contenuti cercando di indovinare ciò che potrebbe posizionarsi bene sui motori di ricerca?
L’articolo fornisce contenuti o informazioni originali, reportage originali, ricerche originali o analisi originali?
La pagina offre un valore sostanziale rispetto ad altre pagine nei risultati di ricerca?
Quanto controllo di qualità viene esercitato sui contenuti?
L’articolo descrive entrambi i lati di una storia?
Il sito è un’autorità riconosciuta sul suo argomento?
Il contenuto è prodotto in modo massiccio, esternalizzato a un gran numero di creatori, o diffuso su una vasta rete di siti in modo che le singole pagine o siti non ricevano molta attenzione o cura?
L’articolo risulta ben curato o sembra trascurato e prodotto in modo affrettato?
Per una query relativa alla salute, ti fideresti delle informazioni fornite da questo sito?
Riconosceresti questo sito come una fonte autorevole quando viene menzionato per nome?
L’articolo fornisce una descrizione completa o esaustiva dell’argomento?
L’articolo contiene un’analisi approfondita o informazioni interessanti che vanno oltre le ovvietà?
È il tipo di pagina che vorresti mettere nei segnalibri, condividere con un amico o raccomandare?
L’articolo contiene un’eccessiva quantità di annunci che distraggono o interferiscono con il contenuto principale?
Ti aspetteresti di vedere questo articolo su una rivista cartacea, un’enciclopedia o un libro?
Gli articoli sono brevi, insignificanti o carenti di specifiche utili?
Le pagine sono state prodotte con grande cura e attenzione ai dettagli o con meno attenzione ai dettagli?
Gli utenti si lamenterebbero quando visualizzano le pagine di questo sito?
Creare un algoritmo per valutare la qualità di una pagina o di un sito è un compito molto più difficile, ma speriamo che le domande sopra forniscano qualche spunto su come cerchiamo di scrivere gli algoritmi che distinguono i siti di qualità superiore da quelli di qualità inferiore.”
Il filtro Panda di Google è stato catastrofico per molti siti. Il nostro settore ha sviluppato teorie vaghe sulla ripresa che in sostanza si riducevano a “rimuovere, consolidare o migliorare i contenuti scarsi”.
Ma pochi consideravano i consigli di Google sull’incremento della qualità come elementi che potrebbero essere misurati in modo legittimo tramite algoritmi. All’epoca, la comunità SEO non poteva prevedere che l’AI potesse essere utilizzata per trasformare radicalmente il modo in cui Google valuta la qualità dei contenuti. Incorporando modelli di apprendimento automatico, gli algoritmi di Google possono ora interpretare una miriade di segnali dati, imparando a distinguere l’utilità, la rilevanza e la profondità dei contenuti e ad adeguare di conseguenza il posizionamento.
Sebbene possiamo fare teorie su come lo facciano, alla fine sappiamo che gli algoritmi sono progettati per premiare i contenuti che si allineano alle indicazioni di Google sui contenuti utili.
La ricerca si basa su centinaia di algoritmi e modelli di apprendimento automatico
“La ricerca funziona su centinaia di algoritmi e modelli di machine learning e siamo in grado di migliorarla quando i nostri sistemi, vecchi e nuovi, possono funzionare bene insieme. Ogni algoritmo e modello ha un ruolo specializzato e si attivano in momenti diversi e in combinazioni distinte per aiutare a fornire i risultati più utili.”
Se avete tempo, questo articolo merita una lettura. Approfondisce ulteriormente il funzionamento di un sistema di deep learning chiamato RankBrain, utilizzato per aiutare a classificare i siti web. Lo definiscono “uno dei principali sistemi di intelligenza artificiale che oggi alimenta la ricerca”. L’articolo parla anche di neural matching, che utilizza l’AI per capire quale concetto sta cercando l’utente e quale contenuto corrisponde a quel concetto. Questo viene definito “un grande passo avanti nella comprensione dei concetti rispetto alle parole”.
Se vi state sentendo sopraffatti, sappiate che tutto il concetto può essere riassunto come segue:
La ricerca si basa su centinaia di algoritmi e modelli di apprendimento automatico che generano segnali per aiutare a determinare se le pagine sono probabilmente di alta qualità e utili.
La chiave per il posizionamento è essere costantemente il risultato più utile.
Comprensione del ruolo dei Quality Raters negli algoritmi di apprendimento automatico
Nella pagina “Come funziona la ricerca” di Google, si parla dell’utilizzo di sistemi di apprendimento automatico per aiutare a stimare meglio la pertinenza.
Oltre alle parole chiave, i nostri sistemi analizzano anche se i contenuti sono pertinenti per una query in altri modi. Inoltre, utilizziamo dati aggregati e anonimi sulle interazioni per valutare quali risultati di ricerca sono pertinenti rispetto alle ricerche. Trasformiamo tali dati in indicatori che aiutano i nostri sistemi di machine learning a valutare meglio la pertinenza.
Google afferma di utilizzare “dati di interazione”, cioè dati delle persone che interagiscono con una ricerca, per valutare se un risultato di ricerca è rilevante. Successivamente, trasforma questi dati in segnali. Abbiamo menzionato in precedenza alcuni dei sistemi che generano segnali, tra cui i sistemi dei contenuti utili e delle recensioni.
Dati di interazione: il ruolo delle ricerche in tempo reale
Google ottiene alcuni dati dai test in tempo reale effettuati nella ricerca.
Esperimenti in tempo reale
Conduciamo esperimenti sul traffico in tempo reale per vedere come interagiscono le persone con la modifica proposta, prima di renderla definitiva. Abilitiamo la funzione in questione solo a una piccola percentuale di persone, a partire dallo 0,1% o meno. Quindi confrontiamo il gruppo sperimentale con un gruppo di controllo che non aveva la funzione abilitata. Esaminiamo un elenco molto lungo di metriche, ad esempio su cosa cliccano le persone, quante richieste sono state fatte, se le query sono state abbandonate, quanto tempo ci è voluto perché le persone cliccassero un risultato e così via. Usiamo questi risultati per misurare se il coinvolgimento con la nuova funzionalità è positivo, per assicurarci che i cambiamenti che apportiamo aumentino la rilevanza e l’utilità dei nostri risultati per tutti.
Questi esperimenti in tempo reale possono aiutare i modelli di apprendimento automatico a determinare se stanno svolgendo correttamente il loro compito di premiare i contenuti utili. Se non fosse così, i sistemi possono imparare a quali caratteristiche possa essere attribuito maggior peso negli algoritmi, per ottenere risultati ancora migliori.
Google desidera che i suoi modelli siano davvero bravi nel riconoscere quando un contenuto è utile per un utente che effettua una ricerca. Per raggiungere questo obiettivo, deve mostrare al modello molti esempi di risultati utili e non utili. Più esempi ha, migliore diventa il modello nel predire la combinazione corretta di fattori da considerare per misurare al meglio la qualità.
Come ottiene Google un gran numero di esempi? Ha un esercito di persone che lo fa per loro.
Quality Raters: Etichettare le pagine come utili o non utili
Ancora una volta, dalla documentazione di Google sul ruolo delle Linee Guida per i Quality Raters e dei Raters stessi:
Il nostro processo di valutazione della qualità della ricerca misura la qualità dei risultati su base continuativa. Lavoriamo con circa 16.000 valutatori esterni della qualità della ricerca, che forniscono valutazioni basate sulle nostre linee guida e rappresentano utenti reali e le loro probabili esigenze di informazioni, utilizzando il loro miglior giudizio per rappresentare la loro località.
Per valutare la qualità dei risultati di ricerca, i valutatori lavorano sulla base di una serie comune di linee guida e ricevono compiti specifici da completare.
Google ha un documento che ritengo dovrebbe essere letto più volte da ogni SEO, chiamato “Linee Guida per i Quality Raters” (QRG) o Linee Guida per i Search Quality Raters. È essenzialmente un manuale per aiutare i Raters a capire cosa rende un contenuto suscettibile di essere considerato di alta qualità e utile da parte di un utente. Queste linee guida descrivono il tipo di contenuto che i loro modelli di intelligenza artificiale sono progettati per premiare.
I criteri di contenuto utile sono una versione riassunta delle indicazioni suggerite nelle Linee Guida per i Quality Raters. Nelle Linee Guida ci sono pagine e pagine di descrizioni di contenuti di alta qualità. Ecco alcuni esempi:
“Le valutazioni vengono anche utilizzate per migliorare i motori di ricerca fornendo esempi di risultati utili e non utili per diverse ricerche.”
Ancora, dalla documentazione di Google sull’utilizzo dei Quality Raters:
Usiamo valutazioni aggregate per misurare la qualità dei nostri sistemi nel fornire contenuti utili in tutto il mondo. Inoltre, le valutazioni sono usate per migliorare i nostri sistemi fornendo loro esempi positivi e negativi di risultati di ricerca.
Quei giudizi di utile e non utile sono di grande valore per gli algoritmi di apprendimento automatico di Google. Categorizzando i risultati di ricerca come “utili” o “non utili”, i Quality Raters forniscono un feedback reale e umano che gli algoritmi possono apprendere.
Come viene determinata l’utilità di una pagina?
I Raters utilizzano una scala di valutazione che tiene conto di quanto bene una pagina raggiunge il suo scopo nel soddisfare le esigenze dell’utente. Per ogni pagina, devono considerare la qualità della pagina e anche quanto utile sia nel soddisfare le esigenze dell’utente che ha effettuato la ricerca.
I Quality Raters inoltre valutano ogni pagina elencata nell’insieme dei risultati e la confrontano con livelli di valutazione indicati nelle nostre linee guida. La valutazione di qualità della ricerca consiste in due parti:
Qualità della Pagina: Quanto la pagina riesce a raggiungere i suoi obiettivi
Determinare l’obiettivo
Valutare se la pagina è dannosa
Determinare la valutazione
Bisogni Soddisfatti: Quanto un risultato risulta utile per una data ricerca
Determinare l’intento dell’utente
Determinare la valutazione
Ecco la mia definizione di una pagina di alta qualità:
Una pagina di alta qualità è quella che comprende lo scopo dell’utente e raggiunge tale scopo senza causare danni, offrendo un’esperienza di alto livello e facile da utilizzare. Soddisfa l’intento dell’utente fornendo contenuti utili e accurati. È una pagina che fornisce un valore considerevole in risposta a una specifica query di ricerca.
Non è sufficiente avere solo alcune buone pagine. Google afferma che avere un numero sufficiente di pagine classificate come non utili può causare la soppressione dell’intero sito, anche delle pagine di qualità.
Ecco altre informazioni da Google su come le pagine devono essere valutate dai Quality Raters:
Se avete riscontrato una diminuzione delle prestazioni nelle ricerche, è molto probabile che i vostri contenuti stiano inviando segnali a Google che dovrebbero essere considerati più in linea con la “qualità media” nel grafico sopra rispetto a un livello elevato. I vostri contenuti sono utili e raggiungono il loro scopo, ma molto spesso non sono la migliore opzione assoluta da mostrare agli utenti.
Se la maggior parte dei vostri contenuti rientra in questa categoria, potreste trovarvi a che fare con un classificatore di contenuti utili. Questo classificatore influisce sull’intero sito, non solo sui contenuti di qualità inferiore.
Per molto tempo, un SEO esperto poteva ottenere molto migliorando l’ottimizzazione delle pagine e la costruzione di link per aumentare la capacità di posizionarsi con contenuti di qualità media.
Oggi, i modelli di apprendimento automatico aiutano Google a decidere quali contenuti sono maggiormente allineati ai criteri che le persone considerano utili. Ciò rende molto più difficile posizionare contenuti di qualità media.
I due pilastri della qualità: E-E-A-T e soddisfacimento delle esigenze degli utenti
Sebbene le domande sui contenuti utili e le Linee Guida per i Quality Raters ci forniscano molte informazioni utili per modellare contenuti di qualità, tutto si riduce a due cose. E-E-A-T e, forse ancora più importante, quanto i vostri contenuti soddisfano le esigenze degli utenti e delle loro ricerche.
Nel determinare la qualità della pagina, i Quality Raters devono considerare l’E-E-A-T:
l’Esperienza di prima mano del creatore della pagina.
la competenza del creatore della pagina
l’autorevolezza del creatore della pagina, del contenuto stesso e dell’intero sito
la fiducia: la misura in cui la pagina è accurata, onesta, sicura e affidabile.
Questi criteri sono ancora più importanti per le pagine che trattano argomenti come la salute, le finanze o altri argomenti YMYL (Your Money or Your Life).
Le pagine del World Wide Web trattano una vasta gamma di argomenti. Alcuni argomenti richiedono standard di qualità diversi rispetto ad altri. Ad esempio, alcuni argomenti potrebbero avere un impatto significativo sulla salute, sulla stabilità finanziaria o sulla sicurezza delle persone o sul benessere della società. Chiamiamo tali argomenti “I tuoi soldi o la tua vita” o YMYL (Your Money Your Life). I valutatori applicano standard PQ molto elevati per le pagine su argomenti YMYL perché le pagine di bassa qualità potrebbero potenzialmente avere un impatto negativo sulla salute, sulla stabilità finanziaria o sulla sicurezza delle persone o sul benessere della società.
Google ci ha detto che E-A-T, ora con l’ulteriore aggiunta di una E poiché i modelli di Google stanno imparando a premiare sempre di più l’esperienza, viene preso in considerazione per ogni query.
Ma E-E-A-T non è che una parte dell’equazione. È anche estremamente importante valutare se le esigenze di ricerca dell’utente sono probabilmente soddisfatte. Per anni, molti siti hanno ottenuto un vantaggio nelle ricerche dimostrando un miglior E-E-A-T. Nella maggior parte delle revisioni che faccio ora, sebbene E-A-T possa essere migliorato, una delle carenze più evidenti delle pagine che stanno lottando è che non riescono a soddisfare le esigenze degli utenti altrettanto bene di quanto facciano i competitor.
Un componente fondamentale per soddisfare le esigenze di ricerca è l’esperienza della pagina (Page Experience).
Esperienza della Pagina: Un Fattore Chiave per Soddisfare le Esigenze degli Utenti
Ecco cosa afferma Google nella documentazione sui contenuti utili:
Offrire un’esperienza sulle pagine eccellente
I principali sistemi di ranking di Google cercano di premiare i contenuti che offrono una buona esperienza sulle pagine. I proprietari di siti che vogliono sfruttare al meglio i nostri sistemi non dovrebbero concentrarsi solo su uno o due aspetti dell’esperienza sulle pagine. Verifica invece se stai offrendo un’esperienza sulle pagine complessivamente positiva, valutando diversi aspetti. Per ulteriori consigli, consulta la nostra pagina Comprendere l’esperienza sulle pagine nei risultati della Ricerca Google.
La pagina rimanda a questa documentazione sulla comprensione dell’esperienza della pagina, affermando che se vogliamo avere successo con i loro sistemi, non dovremmo concentrarci solo su uno o due aspetti dell’esperienza della pagina, ma invece “verificare se stiamo offrendo un’esperienza complessiva eccellente su molti aspetti”.
Sebbene tutti questi fattori possano essere presi in considerazione per valutare se una pagina offre una buona esperienza, ho sottolineato la frase che ritengo sia la più importante:
Se la risposta alle domande seguenti è sì, probabilmente stai già offrendo una buona esperienza sulle pagine:
Le pagine utilizzano le metriche di Core Web Vitals validi?
Le pagine sono pubblicate in modo sicuro?
I contenuti vengono visualizzati correttamente sui dispositivi mobili?
Nei contenuti non c’è un numero eccessivo di annunci che distolgono l’attenzione dai contenuti principali o interferiscono con questi?
Le pagine sono prive di interstitial invasivi?
Quanto è facile per i visitatori raggiungere o individuare i contenuti principali delle pagine?
La pagina è progettata in modo che i visitatori possano distinguere facilmente i contenuti principali da quelli meno importanti?
Vi lascerò con un compito! Studiate la Parte 3 delle Linee Guida per i Quality Raters (QRG): Guida alla Valutazione del Soddisfacimento delle Esigenze, in particolare le parti in cui si parla di soddisfare completamente le esigenze degli utenti.
Uno dei consigli più importanti che posso darvi per migliorare l’utilità dei vostri contenuti è questo:
Determinate quale sia l’esigenza immediata dell’utente
Invece di riempire la parte superiore del vostro contenuto con parole che gli esseri umani difficilmente leggeranno, date la maggiore priorità a soddisfare la loro necessità
Tante delle pagine che ho analizzato, colpite dal sistema dei contenuti utili, avevano una quantità eccessiva di parole che erano presenti solo per mostrare ai motori di ricerca la rilevanza dei loro contenuti, ma che in realtà non erano utili agli esseri umani.
Conclusione: Navigare nella nuova era dei rankings di ricerca guidati dall’AI
Mentre all’orizzonte ci sono molti cambiamenti correlati all’AI nel settore delle ricerche, dobbiamo prestare molta attenzione ai modi in cui Google già utilizza l’AI, in particolare l’apprendimento automatico, per migliorare la pertinenza e l’utilità dei risultati di ricerca.
Se il vostro traffico sta diminuendo e non riuscite a capirne il motivo, c’è una buona probabilità che i sistemi guidati dall’AI di Google stiano deducendo che i vostri contenuti di solito non sono il risultato più utile per soddisfare le esigenze degli utenti. Potreste avere una classificazione che impedisce al vostro sito di posizionarsi correttamente.
Allineandoci agli ideali descritti nelle linee guida per i Raters, riassunte nei criteri di contenuto utili di Google, possiamo aumentare le possibilità di far considerare il nostro contenuto un risultato utile e pertinente dagli algoritmi di ranking di Google.
Per poter recuperare le posizioni dei siti classificati come riportanti contenuti non utili sarà necessario rimuovere i contenuti non utili, fare di più per adeguarsi ai criteri di contenuto utili di Google e poi attendere alcuni mesi sperando che la classificazione venga rimossa.
Che cosa comporta questo sistema e i suoi aggiornamenti per il mio sito?
Per scoprire di più su come creare contenuti efficaci relativamente al sistema di contenuti utili, consulta la nostra pagina di assistenza su come creare contenuti utili, affidabili e pensati per le persone, anziché per i motori di ricerca. Sono incluse domande che puoi porti quando valuti i tuoi contenuti.
Una domanda che alcuni potrebbero porsi è: quanto tempo deve trascorrere prima che un sito riscontri miglioramenti a seguito della rimozione di contenuti non utili? Per i siti identificati da questo sistema, l’indicatore potrebbe essere applicato per un periodo di alcuni mesi. Il nostro classificatore opera di continuo, consentendo di monitorare i siti appena lanciati e quelli esistenti. Man mano che determina l’assenza di contenuti non utili nel lungo periodo, la classificazione non viene più applicata.
Perfezioniamo periodicamente il modo in cui il classificatore rileva contenuti non utili. Quando eseguiamo questa operazione in modo significativo, lo condividiamo come un “aggiornamento dei contenuti utili” nella pagina degli aggiornamenti di ranking della Ricerca Google. Al termine dell’implementazione di questo aggiornamento e se il classificatore perfezionato rileva che i contenuti sono migliorati, la classificazione non utile del nostro precedente classificatore potrebbe non essere più applicabile.
Credo fermamente che il recupero sia possibile. Ho lavorato con alcuni siti che hanno effettivamente recuperato il traffico organico dopo aver lavorato duramente per migliorare la qualità. Altri stanno attualmente lavorando per raggiungere questo obiettivo. Spero di produrre presto alcuni case study, anche se sarà difficile dimostrare quale cambiamento abbia portato alla rimozione della classificazione di contenuti utili, considerando il gran numero di modifiche apportate, come la rimozione di pagine create più per fini SEO che per soddisfare le esigenze degli utenti e il miglioramento dell’E-E-A-T in quelle che sono rimaste.
Domande chiave per l’industria SEO nell’era dell’AI
Ci sono molte domande sulle quali mi sono fatta delle idee, ma mi piacerebbe sentire anche la vostra opinione.
Dato che Google sta utilizzando l’intelligenza artificiale per creare modelli che prevedono se un contenuto sarà utile, state adattando la vostra strategia SEO per concentrarvi maggiormente sulla creazione di contenuti utili e pertinenti? Come lo fate? Per molti, questo tipo di cambiamento rappresenta un aumento significativo delle spese. È difficile giustificarlo, specialmente per i siti che hanno grandi quantità di contenuti di qualità media e che potrebbero essere in difficoltà in questo momento.
Che valore ha il link building? Credo che i link siano ancora un componente importante di E-E-A-T, ma molti dei link che gli specialisti SEO si sforzano di ottenere vengono probabilmente ignorati dagli algoritmi di Google. I link sono uno dei molti elementi considerati nella valutazione della qualità. Google ha anni di esperienza nel comprendere quali link meritano di essere utilizzati come segnali di ranking. Se riesci a ottenere link buoni e autorevoli che siano raccomandazioni reali, questi trasmetteranno a Google un segnale di qualità. Tuttavia, i link da soli non sono sufficienti per rendere utile qualcosa.
Vale la pena imparare di più su come le reti neurali di Google determinano quale contenuto è rilevante? Credo che comprendere meglio come inviare segnali di rilevanza e autorità in termini di argomento porti maggiore valore. Penso che ci sia molto da guadagnare per alcuni siti in questo ambito… non attraverso metodi scorretti, ma piuttosto creando un insieme di contenuti realmente utili e pertinenti agli argomenti trattati. Vorrei dedicare più tempo a capire come possiamo migliorare in quest’area.
Come comunicare questi cambiamenti negli algoritmi di Google ai nostri clienti? Molte delle cose che facciamo regolarmente per i clienti SEO potrebbero non essere così importanti come produrre veramente contenuti utili. Avere un sito veloce e tecnicamente solido è importante, ma spesso non renderà il contenuto significativamente più utile. Un certo tipo di acquisizione di link può aiutare a migliorare l’E-E-A-T, ma se il vostro contenuto è di qualità media e raramente rappresenta la migliore opzione da mostrare agli utenti, nessuna quantità di link building o correzioni tecniche migliorerà la situazione.
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Sin da quando ero piccolo, ho coltivato una grande passione per l'informatica, concentrandomi successivamente sulla SEO e Link Building. Affrontare nuove sfide è sempre stato un elemento che mi ha stimolato e guidato lungo il mio percorso. Nel (poco) tempo libero mi diverto ad organizzare battute di pesca con gli amici e, naturalmente, a trascorrere momenti preziosi con la mia famiglia.
Luigi Perrone
Sin da quando ero piccolo, ho coltivato una grande passione per l'informatica, concentrandomi successivamente sulla SEO e Link Building. Affrontare nuove sfide è sempre stato un elemento che mi ha stimolato e guidato lungo il mio percorso. Nel (poco) tempo libero mi diverto ad organizzare battute di pesca con gli amici e, naturalmente, a trascorrere momenti preziosi con la mia famiglia.
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Cosa dicono i clienti che hanno usufruito dei nostri servizi
Massimo Del Mul
CEO
Van 4 You
Ci siamo rivolti a I’m Evolution con un’esigenza specifica e non facile da soddisfare. Quando abbiamo conosciuto l’agenzia avevamo difficoltà a raggiungere la necessaria visibilità sul Local Pack per alcune sedi operative dislocate su differenti capoluoghi di provincia. Il nostro obiettivo era chiaro: raggiungere una delle tre posizioni sui motori di ricerca per le diverse sedi locali. Questo ci avrebbe permesso di farci conoscere e di ottenere visibilità e popolarità a livello locale presso il pubblico di persone interessate al nostro brand e alla nostra offerta. Lavorare con I’m Evolution è stata un’esperienza professionalmente importante: ci siamo confrontati con un team altamente preparato, che ci ha permesso di raggiungere TUTTI gli obiettivi che ci eravamo posti.
Marco Cometti
Responsabile Amministrazione
OTM
Abbiamo conosciuto I’m Evolution nel 2018 con l’obiettivo di posizionarci nelle prime pagine dei motori di ricerca per essere più visibili nel mondo del web, farci conoscere e ottenere traffico qualificato. Grazie al contributo dell’agenzia I’m Evolution, siamo riusciti a migliorare sensibilmente la nostra visibilità: spesso e per diverse parole chiave di nostro interesse ci siamo posizionati nelle prime pagine dei motori di ricerca, così raggiungendo il nostro obiettivo di ranking e di visibilità. La professionalità, la disponibilità e la prontezza nelle risposte da parte della I’m Evolution, ci ha convinti ad intraprendere un nuovo progetto dedicato al Pay Per Click. L’obiettivo è quello di accelerare ulteriormente la nostra crescita, di aumentare la visibilità dell’azienda e di attirare utenti interessati alla nostra offerta.
Guido Terzuoli
Proprietario Amministratore
My Rental Home
Quando ci siamo rivolti a I’m Evolution, il nostro sito web presentava non pochi problemi tecnici da risolvere e numerosi aggiustamenti da fare in chiave SEO. L’obiettivo era quello di favorire il posizionamento del sito internet, ottenere traffico di qualità e, nel tempo, aumentare i tassi di conversione. I’m Evolution ha condotto analisi specialistiche (come la SEO Audit) e ha individuato ulteriori problematiche del sito, aiutandoci a risolverle. Gli strumenti di analisi ci dicono che ora il sito internet è performante e ogni giorno ne abbiamo la prova. Per questo, abbiamo deciso di incrementare la nostra collaborazione con I’m Evolution. Abbiamo affidato loro anche la pianificazione e la gestione di attività SEM per favorire le visite e incrementare sia il reperimento di contatti sia le vendite e il fatturato.
Bruno Mutti
Amministratore/store manager
Target Sas
Ci siamo rivolti a loro perché volevamo impostare in maniera solida e professionale la strategia SEO dopo numerosi tentativi senza risultati soddisfacenti. In passato infatti avevamo provato sia in maniera autonoma che avvalendoci di un freelance ma in entrambi i casi i risultati sono stati scarsi. Ci siamo dunque rivolti alla I’m Evolution con l’obiettivo di aumentare le visite da google organico.
Posso dire che a distanza di quasi un anno le visite organiche sono aumentate e la tendenza continua ad essere costante. Ho riscontrato una buona disponibilità in termini di collaborazione e assistenza da parte dello staff.
Marco Megli
CEO
Archimede
Sono cliente di I’m Evolution da Aprile 2015, quando ero alla ricerca di professionisti di web marketing in grado di migliorare la comunicazione e l’efficacia del sito internet della mia azienda. È stato in questa fase di ricerca che ho conosciuto l’agenzia dei fratelli Marco e Luca Bove. Ho deciso di affidare loro la creazione di un sito web che mi permettesse di raggiungere i risultati stabiliti e sono soddisfatto del percorso che stiamo seguendo. Pur non essendoci mai incontrati di persona, il rapporto con la nostra referente Laura e con i suoi collaboratori è ottimo: sono sempre disponibili a dare spiegazioni e sono puntuali nel fornire aiuto e supporto quando ne abbiamo bisogno.
Daniele Garuti
Responsabile Comunicazione
IFOA
La collaborazione tra Ifoa e I’m Evolution è consolidata da anni. I’m Evolution ci affianca nelle strategie di comunicazione digitale con competenza e proattività: pianifica e gestisce con successo le nostre di campagne di advertising e ci garantisce visibilità sui motori di ricerca. Ifoa è un Ente di formazione professionale ma anche un’agenzia per il lavoro e, confrontandoci con molteplici interlocutori (imprese, persone e territori), per noi è cruciale presidiare la presenza online e assicurare il coerente posizionamento del brand. Anche l’aspetto consulenziale ha un ruolo molto importante. Il sostegno di un partner affidabile ed esperto come I’m Evolution ci ha permesso di fare affidamento su strumenti di analisi complessi per misurare la performance del sito e migliorare il dialogo con i nostri utenti.
Umberto Consalvo
Proprietario
Hotel La Vela
Sono cliente di I’m Evolution da 4 anni. Ho contattato l’agenzia con l’obiettivo di migliorare la distribuzione online del mio hotel e di adeguare le attività commerciali alla prenotazione online. Volevo investire sul brand, sul posizionamento, sulla visibilità e sulla reputazione. Grazie all’intervento di I’m Evolution abbiamo raggiunto risultati importanti: siamo riusciti a migliorare il posizionamento online, a ottenere traffico qualificato e ad aumentare le prenotazioni dirette. In questo modo abbiamo ridotto l’interferenza delle OTA. Non solo, grazie alle strategie pianificate e realizzate, l’hotel ha registrato la crescita delle presenze e l’aumento del minimum stay, ovvero della durata minima della permanenza. Negli anni ho ricevuto sempre un’assistenza altamente professionale e sono veramente soddisfatto dei risultati ottenuti.
Lorenzo Bonetti
Socio co-titolare
Bonetti
Sono cliente di I’m Evolution da più di 11 anni. Ho contattato l’agenzia perché volevo sviluppare l’attività di posizionamento SEO del nostro sito web aziendale. L’obiettivo era quello di aumentarne la visibilità e la popolarità, di ottenere traffico qualificato e far crescere le vendite. Il risultato è stato pienamente ottenuto e poi confermato negli anni. Il mio grado di soddisfazione è davvero buono e la disponibilità del mio referente Luca Coletta è preziosa: le sue risposte alle mie domande e necessità sono sempre celeri ed esaustive. I’m Evolution è una realtà ben preparata e molto specializzata nelle attività di posizionamento SEO, un settore in cui competenze, esperienza e professionalità sono risorse rare e preziose.
Riccardo Gnani
Socio/Amministratore
Studio Stands
Siamo clienti di I’m Evolution da più di 10 anni. L’obiettivo primario con cui abbiamo contattato l’agenzia era quello di ottenere una maggiore visibilità e popolarità sul web. In particolare, volevamo guadagnare un miglior posizionamento del sito internet sui motori di ricerca per parole chiave di nostro interesse e, così, fare in modo di ottenere traffico qualificato. Nel tempo, il sito web è diventato per noi preziosa fonte di vendite e di fatturato. Oggi, e a seguito dell’intervento dell’agenzia, l’e-commerce è un canale di business di primaria importanza per Studio Stands Srl. Sono queste le ragioni per cui siamo pienamente soddisfatti dei risultati raggiunti e dell’elevata professionalità che I’m Evolution ci ha dimostrato negli anni.
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